Il Cavalletto e i difficili rapporti con la giustizia - Gianluca Laurentini - Fotografia di paesaggio e di viaggio

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Il Cavalletto e i difficili rapporti con la giustizia

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Da qualche anno spostarsi in città con un treppiedi per la propria macchina fotografica potrebbe essere causa di problemi, infatti ci sono numerosi comuni che non accettano ben volentieri l’uso di questo mezzo da parte di fotografi e videoamatori. Informandomi su internet ho trovato qualche tempo fa un articolo che parlava della possibilità di fare fotografie nella mia adorata Roma senza avere problemi, in quanto una delibera dei vigili urbani del 2005 consentirebbe l’uso del treppiedi quando non si fotografa o filma con fini professionali; in poche parole se una foto è scattata su commissione per farne un calendario od un poster oppure se un video è girato su commissione per far parte di un documentario od un film per usare il treppiede dovrò chiedere una autorizzazione e pagare una piccola cifra al comune, ma per tutti gli altri utilizzi dovrei avere la possibilità di adoperare tranquillamente il treppiedi. Parlo al condizionale perché il lungo articolo citava una delibera senza indicarne il numero e che di fatto non sono mai riuscito a trovare nel suo testo integrale su internet. Inoltre mi chiedo come sia possibile giudicare se una foto sia fatta per scopi commerciali oppure no visto che molte foto non vengono fatte su commissione, ma si scattano per alimentare un archivio alla ricerca di una possibile collocazione futura.
Nel frattempo vi vorrei raccontare una storia un po’ particolare che ho vissuto qualche anno fa: penso fosse il 2008 o il 2009 ed una domenica mi trovavo davanti al Pantheon, in pieno centro di Roma. La giornata non era proprio bellissima ed ormai la luce iniziava a sparire all’orizzonte, ma avevo visto delle potenzialità nello scatto e volevo provare a scattare un HDR più per curiosità che per vere velleità artistiche. Fotografare a 100 ISO sperando di non avere micromosso sarebbe stato problematico anche in condizioni normali, quindi al di là della volontà di scattare in HDR avrei comunque dovuto usare un cavalletto per avere una foto nitida. Il treppiedi infatti di giorno in città si usa prevalentemente per minimizzare i rischi di mosso e micromosso che possono fare la differenza fra una foto riuscita ed una da cestinare.
Iniziai allora a togliere il cavalletto dalla sacca, ad allungare le zampe e a posizionarlo in un punto per me interessante, il tutto davanti ad un vigile che mi guardava di tanto in tanto con sufficienza. Ho posto la reflex sul cavalletto, ho iniziato ad impostare i parametri di scatto quando lui si è avvicinato chiedendomi cosa intendessi fare e intimandomi di chiudere subito tutto. La sua prepotenza mi infastidì non poco, anche perché non capivo per quale motivo non me lo avesse detto subito, ma avesse aspettato l'ultimo secondo per dirmelo. Chiesi spiegazioni ottenendo risposte vaghe ed imprecise, ma subito rimisi tutto a posto perché l’ultima cosa che mi interessava era cadere nell’errore di commettere resistenza a pubblico ufficiale e passare dalla parte del torto.
Rimasi per qualche minuto in zona seduto per chiacchierare un po’ con degli amici, ovviamente dopo avere riposto il tutto, e dopo pochi minuti mi accorsi che un signore tirò fuori dallo zaino un gorillapod (che non sarebbe altro che un cavalletto con le zampe snodabili) ed una macchina compatta, il vigile guardò il signore scattare la fotografia ed andarsene soddisfatto. A quel punto chi di voi non avrebbe chiesto ulteriori spiegazioni? Io sicuramente sì. Bene, la risposta opportunamente edulcorata nei toni fu: “Che mi prendi in giro? Quel cavalletto era piccolo e la macchina mica era grossa come la tua”. A quanto pareva il metro di giudizio era quello delle dimensioni e per non avere ancora a che fare con una persona sgradevole nei modi come quella me ne andai a far foto in altre zone senza avere il minimo problema, anche continuando ad utilizzare il treppiedi.
Negli anni sono tornato decine di volte a fotografare il Pantheon nelle varie ore del giorno, in particolare di notte o all'alba, e mi è capitato spesso di incontrare dei vigili in piazza, memore di quanto successo in passato ho chiesto loro il permesso di aprire il cavalletto per fotografare e mi hanno  praticamente sempre risposto che per loro non c’era problema, ma che visto il gran numero di persone presenti dovevo affrettare un po’ le cose per non intralciare la circolazione di una zona pedonale che è un continuo incrocio di turisti. Questa risposta è sicuramente più sensata di quella dell’altro scortese tutore dell’ordine che invece valutava di volta in volta l’applicazione della legge in base a parametri sicuramente non oggettivi.
Ho letto varie cose riguardo questa questione e ad oggi mi risulta che alcuni comuni, come la città di Bergamo Alta, abbiano un regolamento comunale in tal senso e che sia prevista anche una multa per chi fotografa con il cavalletto senza autorizzazione, quindi se c’è un vigile nei paraggi la cosa più saggia è sempre chiedere se potete o non potete fotografare con il treppiedi.
In tanti anni di esperienza mi è capitato più volte di incorrere in situazioni del genere e vi ho ormai fatto l'abitudine, anche se per fortuna non ho mai più incontrato un'altra persona così sgradevole ed arrogante, ma solo persone che mi chiedevano gentilmente di non utilizzare il treppiedi. Se provate a scattare in Piazza S. Pietro, sempre per rimanere a Roma, probabilmente in pochi secondi avrete qualche guardia che vi chiederà di non usare il cavalletto. Ma se siete abbastanza discreti e veloci nessuno vi romperà le scatole più di tanto. E se proprio non vi fanno scattare tornate in un altro momento sul posto.
La morale che sono riuscito a trarre da questa avventura, o sarebbe meglio dire disavventura, è che il cavalletto a Roma si può utilizzare senza problemi oppure si deve tenere chiuso a seconda di chi vi capita davanti, ma per evitare qualsiasi contestazione chiedere è sempre la cosa migliore e, per l'appunto, male che va potrete tornare nello stesso posto dopo il cambio turno per vedere cosa ne pensa il nuovo arrivato di tale questione.
© Gianluca Laurentini (P. Iva 11415451001)
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