La sera prima di scattare questa foto avevo deciso che sarei andato all'alba, anzi ben prima dell’alba, a Piazza di Spagna per scattare qualche foto alla fontana della Barcaccia. Quando si ha a che fare con l'alba la premeditazione è condizione essenziale per ottenere buoni risultati. Bisogna avere le idee chiare sulla fotografia che si vuole ottenere, conoscere anche il posto in cui si potrà parcheggiare e quanto tempo si dovrà perdere per raggiungere il luogo dello scatto, l'attrezzatura andrà preparata la sera prima con cura scegliendo cosa portare e cosa no e occorrerà mettere la sveglia a un orario che poche persone non riterrebbero essere un crimine contro la persona. Insomma tutte le decisioni per scattare una foto del genere vengono prese con almeno una giornata di anticipo. Quando si tratta di foto da scattare nella mia città guardo bene anche il meteo, infatti un cielo poco nuvoloso può regalare belle soddisfazioni, ma spesso le previsioni si rivelano imprecise perché sono proprio le condizioni più difficili da prevedere quelle che fanno gola ai fotografi. Quando sono in viaggio e ho poche occasioni di trovarmi all’alba nello stesso posto per due giorni di seguito invece di solito mi limito ad alzarmi e a sperare che vada tutto per il meglio, consapevole che un’alba ogni 10 vale veramente la pena.
Quella mattina arrivai e tutto sembrava essere perfetto per scattare belle foto all’ora blu, a parte che per un particolare: la macchina dei vigili urbani parcheggiata non distante dalla fontana. Chi mi segue forse ricorda delle disavventure che ho raccontato riguardo le mie esperienza con il cavalletto in città per cui ero un po' preoccupato. Posizionai la macchina fotografica sul cavalletto e presi il telecomando notando con la coda dell'occhio che uno dei vigili urbani stava camminando verso di me. Decisi così di premere il pulsante di scatto senza nemmeno controllare i parametri per portare a casa almeno una fotografia nel caso in cui quel poliziotto stesse venendo a cacciarmi. Il vigile si avvicinò fugando ogni dubbio, ero inequivocabilmente io l'oggetto del suo interesse. Non mi piace generalizzare perché è ingiusto farlo, ma i vigili urbani di Roma in alcuni casi non si rivelano né simpatici né gentili nei modi e spesso sono troppo concentrati sul far valere il loro potere nei confronti di chi hanno davanti che a mio avviso questo spesso si traduce in un vero e proprio abuso di potere che porta a ordini inutili. Quindi ero pronto a riprendere tutto pensando a dove andare a fotografare l’ora blu. Invece quel vigile mi salutò e iniziò a guardare nello schermo della macchina fotografica. Si fermò incuriosito a chiacchierare e a farmi domande su quel che stavo facendo. Guardava la fontana, la scalinata e poi la macchina fotografica e faceva qualche domanda. Gli spiegai che stavo aspettando l'ora blu, che era ancora troppo scuro e che in circa 10 minuti sarebbe arrivato quel momento magico che dura pochi istanti. Mentre il collega vigilava sulla piazza vuota guardando di tanto in tanto il cellulare, lui rimase con me e quando gli dissi che quello era il momento perfetto guardò la scena e poi la fotografia appena scattata quando apparve sullo schermo. A quel punto ero soddisfatto e lo salutai prima di spostarmi per fotografare il sorgere del sole da un'altra posizione e lui mi disse: "grazie perché dopo tanti anni di servizio si rischia di abituarsi a certe scene, invece guardandole con te mi sono ricordato di quanto sono fortunato a lavorare in mezzo a queste meraviglie".
Quella mattina fu una sorpresa per entrambi e virtualmente ancora ringrazio quella persona che si comportò in modo così gentile e amichevole da riscattare un'intera categoria.