
Nel 2011 ero ancora agli inizi del mio percorso professionale nel mondo della fotografia. Scattavo già da tempo, parecchi anni, ma l’idea che la fotografia potesse diventare un lavoro vero e proprio stava iniziando ad affacciarsi proprio in quel periodo e sapevo di avere ancora molto da imparare per poter fare quel salto di capacità che è necessario per chi vuole passare dall’essere un fotoamatore all’essere un professionista.
Presentai a delle persone una serie di fotografie di Roma in bianco e nero che avevo scattato nei mesi precedenti e tra queste c’era il bravissimo Angelo Paionni, che su Roma ha realizzato un progetto pazzesco che è diventato anche un libro che ho nella mia libreria. A lui piacque subito il progetto e mi chiese se volevo esporre quelle fotografie in un Centro Commerciale di Roma. Accettai subito questa proposta, anche perché mi piace avere un contatto con il pubblico e in quel periodo ne avevo particolarmente bisogno per capire se la direzione intrapresa potesse essere quella giusta. Oggi purtroppo non riesco più a dedicarmi all’esposizione di un mio progetto nonostante di foto ne abbia parecchie da mostrare, ma mi auguro che le cose possano cambiare in futuro.
Andai a montare le foto e, una volta finito, mi fermai a riposare un attimo. Misi nello zaino gli strumenti che mi erano serviti per montare le foto e prima di andare via mi fermai a dare un’ulteriore occhiata alle foto, per capire se fossero disposte in modo corretto o se fosse necessario cambiare posizione a qualcuna di esse. Mentre ero di fronte a questa foto mi si avvicinò un signore e iniziò a parlare: “Belle queste foto, ma lo sai come si fa questa?”, prima che potessi rispondere riprese: “Qui l’autore ha sicuramente usato il flash”. Non appena provai a dire qualcosa mi fece un segno con la mano e proseguì: “sono più di 30 anni che fotografo, stammi a sentire”. Io ero un po’ perplesso, ma anche curioso di vedere dove sarebbe andato a parare e lo ascoltai. Continuò la sua spiegazione, ribadendo più volte il fatto che lui fotografava da oltre 30 anni e poteva insegnarmi qualcosa. Finì un paio di minuti dopo, quindi mi fece finalmente parlare e io risposi: “guardi, veramente io non l’ho scattata così”. Assunse un’espressione sbigottita: “Ma sei tu l’autore? Belle queste foto, ma dimmi un po’, come l’hai scattata questa?”
Passai qualche minuto a illustrare le foto e il progetto al signore, che trovandosi di fronte a un ragazzo più giovane si era sentito in dovere di spiegargli qualcosa che neanche lui sapeva, ma che poi si mostrò più aperto e simpatico rispetto a quanto avessi sospettato in quel primo approccio e che mi salutò facendomi i complimenti e dicendomi: “grazie, ho imparato un sacco di cose oggi.”






